venerdì 19 giugno 2015

La famiglia di papa Giovanni

Una riflessione di Don Giuseppe Tomaselli 

I pellegrini che vanno a Roma, quasi tutti, visitano la Basilica di San Pietro. C'e molto da vedere nel primo Tempio della Cristianità.
Da alcuni anni in qua i pellegrini sono soliti chiedere: Dov'è la tomba di Papa Giovanni? - È ormai desiderio delle masse vedere questa tomba, inginocchiarvisi e pregare, ricordando si grande Pontefice.
Nell'interno della Basilica c'è un passaggio sotterraneo, che porta alle Grotte Vaticane: qui si trova la tomba di Papa Giovanni. Fiori, ceri, fedeli in ginocchio che pregano o che piangono di gioia e di commozione. Ci si rialza sollevati nello spirito.
Chi è quest'uomo, che ha lasciato sì grande scia di luce nel mondo? Com'è giunto all'apice del Pontificato ed alle cime della santità? Dove e come si è formato per arrivare a tanto? ... La sua famiglia era esemplarmente cristiana, perché i suoi genitori così la vollero e così la formarono. Papa Giovanni fu il frutto del buon esempio avuto in seno alla famiglia. Papa Giovanni scrisse nel suo Diario ed all'occasione lo ripeteva: «Quando la radice è sana, l'albero cresce vigoroso anche tra i sassi... Quando i focolari domestici sono bene accesi e la grazia del Signore lavora, anche attraverso umili condizioni sorgono effetti mirabili ad attestare il soprannaturale ed il divino.
« Sì; e alla mia famiglia, e all'esempio dei miei genitori, è all'atmosfera buona respirata sin dall'infanzia in casa, che io devo in gran parte la mia vocazione sacerdotale ed apostolica ...
« Sono il quarto di tredici figli ... Il Signore benedice le marmitte quando sono grandi!
« Oh, mio padre! Che esempio di vita cristiana!... Che mamma ho avuto! Che coscienza semplice e pura ha avuta sino alla più tarda età!
« I miei genitori pregavano sin dal mattino, cominciando al suono dell'Angelus. Ogni giorno andavano a Messa... Alla sera, e tutte le sere, in casa s'intonava il Rosario; tutti rispondevano, formando tutta una musica, il cui ricordo, a distanza di anni, ancora m'intenerisce!
« Sono nato povero. A tavola c'era mai pane, soltanto polenta, raramente la carne; solo a Natale ed a Pasqua una fetta di dolce casalingo. Eppure, quando un poverello si affacciava alla porta di casa prima che fosse distribuita la minestra, la mamma l'invitava ad entrare, gli preparava un posto e lo faceva sedere in mezzo a noi per rifocillarlo ».
Scrivendo ai suoi genitori il 26 novembre del 1930, diceva: «Quando sono uscito di casa verso i dieci anni di età, ho letto molti libri ed imparate molte cose, che voi non potevate insegnarmi. Ma quelle poche cose, che ho appreso da voi in casa sono ancora le più preziose ed importanti». Fin qui il Diario. Se Angelo Roncalli avesse trascorsa l'infanzia in una famiglia impregnata di cattivi esempi, molto probabilmente la Chiesa di Gesù Cristo non avrebbe avuto Papa Giovanni, il quale a sua volta fu luminare di buon esempio in vita, sul letto di morte e lo è ancora stando nella tomba! .

Tratto da Don Giuseppe Tomaselli, T.E.L.E.V.I.S.I.O.N.E., Opera Caritativa Salesiana Don Giuseppe Tomaselli, Messina


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