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mercoledì 13 maggio 2015

La devozione mariana è la forza delle famiglie cristiane


 

Diamo il Nostro cordiale saluto agli sposi novelli, che sempre in gran numero vediamo far corona intorno a Noi, in queste pubbliche udienze: saluto tanto più cordiale, perchè allietato dalla cara circostanza di questo mese di maggio che la pietà del popolo cristiano ha voluto particolarmente consacrato al culto della Vergine Santissima.
Voi, diletti figli, chiamati a costituire nuove famiglie, volete senza dubbio dare ad esse un carattere essenzialmente e profondamente cristiano ed una solida base di benessere e di felicità. Ebbene, nella devozione a Maria Noi ve ne additiamo il felice conseguimento. Maria ha tanti titoli per essere considerata come la patrona delle famiglie cristiane, e queste hanno altrettanti motivi per sperarne una particolare assistenza.
Maria ha conosciuto della famiglia le gioie e le pene, i lieti ed i tristi avvenimenti; la fatica del quotidiano lavoro, i disagi e le tristezze della povertà, lo schianto delle separazioni. Ma ha pure provato tutte le ineffabili gioie della convivenza domestica, allietata dall'amore più puro dì uno Sposo castissimo e dal sorriso e dalle tenerezze di un Figlio che era al tempo stesso il Figlio di Dio.
Maria SS.ma compatirà perciò col suo cuore misericordioso alle necessità delle vostre famiglie, e recherà ad esse quel conforto di cui sentiranno il bisogno in mezzo agli inevitabili dolori della vita presente; come sotto il suo sguardo materno renderà loro più pure e serene le dolcezze del focolare domestico.
Tanto più che la Vergine Santa non solo conosce per propria esperienza le gravi necessità delle famiglie, ma, come Madre di pietà e di misericordia, Essa vuole di fatto venire in loro aiuto.
Beati e veramente benedetti quegli sposi che iniziano il loro nuovo stato con tali propositi di filiale e confidente devozione alla Madre di Dio, col santo programma di stabilire la loro nuova famiglia su questo incrollabile fondamento di pietà, da istillarsi per trasmettersi, come preziosa eredità, ai cari figli che Iddio vorrà loro concedere.
Ma non dimenticate, figli dilettissimi, che la devozione alla Madonna, perchè si possa dire vera e solida, e quindi apportatrice di frutti preziosi e di grazie copiose, deve essere vivificata dalla imitazione della vita stessa di Colei che ci piace onorare.
La divina Madre è anche soprattutto un perfettissimo modello delle virtù domestiche, di quelle virtù domestiche che devono abbellire lo stato dei coniugi cristiani. In Maria l'amore più puro e fedele verso il castissimo sposo, amore fatto di sacrificio e di attenzioni delicate: in Lei dedizione intera e continua alle cure della famiglia e della casa, dello Sposo e soprattutto del caro Gesù: in Lei umiltà che si manifestava nell'amorosa sottomissione a S. Giuseppe, nella paziente rassegnazione alle disposizioni, oh! quante volte ardue e penose, della divina Provvidenza: nella piacevolezza e nella carità con tutti quelli che avvicinavano la casetta di Nazareth.
Possa, o sposi cristiani, la vostra devozione a Maria costituire una sorgente sempre viva di favori celesti e di vera felicità; favori e felicità di cui vi sia pegno la paterna Benedizione, che ben di cuore vi impartiamo.
DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO XII

AGLI SPOSI NOVELLI Mercoledì, 10 maggio 1959








venerdì 8 maggio 2015

Gesù al cuore delle mamme

[...] Nella tua casa io debbo raccogliere i gigli, e i gigli debbono essere i tuoi figli. Tu li hai piantati e tu devi colti­varli. Se ti scoraggi e te ne annoi, tu non li coltivi ma, senza volere, li ina­ridisci e li spezzi. I tuoi figli sono te stessa, gigli sboc­ciati dalla tua vita, e sono pure me stes­so, anime redente dal mio amore; guar­dali dunque come te stessa, e dona lo­ro tutta la vita del tuo amore. Guardali come me stesso e dona loro tutte le cu­re e l'amore che daresti a me. Dona loro il tuo amore, coi tuoi sguardi, coi tuoi baci, con la tua pre­ghiera. Invoca su di loro lo Spirito Santo, affidali a Maria, guidali con la soave dolcezza del mio amore.[...]

Al link Gesù al cuore delle mamme troverete un bel libricino di Don Dolindo Ruotolo dedicato a tutte le mamme, a cura dell'Apostolato Stampa e diffuso dal sito dolindo.org

venerdì 20 marzo 2015

La Devozione all'Addolorata e le promesse di Gesù





[…] tanto amor di Maria merita da noi gratitudine, la gratitudine almeno sia di meditare e compatire i suoi Dolori.
Ma di questo ella si dolse con S Brigida che molto pochi la compativano la maggior parte ne viveano scordati onde tanto raccomandò alla Santa di aver memoria de suoi Dolori “Respicio ad omnes qui in mundo sunt, siforte sint aliqui qui compatiantur mihi, et recogìtent Dolorem meum et valde paucos ìnvenio. Ideo Filia mea, licet a multis obita sim, tu tamen non obliviscaris mei, vide Dolorem meum et imitare quantum potes et dole.” (Rev I c.24)

Per intendere quanto gradisce la Vergine in noi la memoria de suoi Dolori, basterebbe solamente saper, ch’Ella nell’ anno 1239 apparve a sette suoi Divoti (che poi furono i Fondatori della Religione de Servi di Maria) con una veste di color nero in mano, e loro impose che se volevano gradirle, spesso meditassero i suoi Dolori; e perciò volea, che per memoria di essa d’allora innanzi portassero quella lugubre veste [...] 

E Gesù Cristo medesimo rivelò alla B Veronica da Binasco, ch’ Egli quasi più si compiace di veder compatita la Madre che se stesso perchè cosi le disse: “Figlia, mi son care le lagrime sparse per la mia Passione ma, amando io con amore immenso la mia Madre Maria, mi e più cara la meditazione de Dolori ch’Ella patì nella mia morte” 

Perciò son troppo grandi le grazie da Gesù promesse a divoti de Dolori di Maria. 

Riferisce il Pelbarto essere stato rivelato a S Elisabetta che S Giovanni Evangelista, dopo che la B Vergine fu assunta in Cielo, desiderava egli di rivederla; ebbe già la grazia, gli apparve la sua cara Madre ed insieme con lei anche Gesù Cristo, ed intese poi che Maria domandò al Figlio qualche grazia speciale per li divoti de suoi Dolori, e che Gesù le promise per essi quattro grazie principali 

1 Che chi invoca la Divina Madre per li suoi Dolori prima delta morte meriterà far vera penitenza di tutti i suoi peccati

2 Ch’Egli custodirà questi divoti nelle tribolazioni in cui si trovano specialmente al tempo della morte 

3 Che imprimerà loro la memoria della sua Passione e che in Cielo poi ne darà loro il premio 

4 Che tali divoti egli li porrà in mano di Maria acciocch’Ella ne disponga a suo piacere e loro ottenga tutte le grazie che vuole […]

Tratto da Le Glorie di Maria del Beato Alfonso De’ Liguori divise in due parti ed infine un’aggiunta di esempi scelti, vol.II, Antonio Boulzaler, Roma 1836, pp.376-377

domenica 11 maggio 2014

Beata Imelda Lambertini. Una grande piccola santa

I

Il 12 maggio la Chiesa ricorda una grande santa. Un'anima grande che nel nostro mondo è anche un importante segno di contraddizione
E' solo una bambina, morta a 13 anni e vissuta tra la casa paterna e il convento, cosa avrà mai fatto di così straordinario per essere elevata agli onori degli altari?
Com'è possibile che così piccola abbia meritato che Leone XII ne autorizzasse il culto e addirittura un papa come San Pio X l'abbia proclamata patrona e protettrice di coloro che ricevono la Prima Comunione?

La risposta è semplice: ha tanto amato Gesù.
Tutto qui quello che ha fatto, una cosa alla portata di tutti ma che,se ci pensiamo bene, non è davvero cosa da poco!

La Beata Imelda ricordi anche a noi che una vita apparentemente insignificante agli occhi del mondo, è eccezionale agli occhi di Dio. Non è importante fare cose grandi, stiamo in pace dove il Signore ci chiama giorno per giorno!

Vi lascio una sintesi della sua vita che ho preso qui



Beata Imelda Lambertini



Imelda nacque a Bologna in una delle famiglie più illustre della città, quella dei Lambertini. 
Il padre Egano fu capo del casato e cavaliere, aumentò notevolmente il censo della famiglia agli inizi del Trecento avendo ricevuto il titolo di conte. 
Soprattutto “con l’integrità della vita, con la gravità del senno e con la prudente e onesta destrezza nel maneggio degli affari pubblici” Egano esercitò una grande influenza morale sui cittadini tanto che, in quei tempi molto difficili, fu chiamato a ricoprire cariche delicate anche in altre città.

Quando nel 1321, un periodo burrascoso per la vita civile della città e per la Famiglia Galluzzi, Imelda venne alla luce Egano era Podestà a Città di Castello ed era già passato a seconde nozze (infatti nel 1315 aveva perduto la prima moglie Misina Guastavillani da cui aveva avuto un figlio) con Castora dei Galluzzi, anche lei di famiglia nobile e famosa per molti suoi membri illustri per santità e dottrina. Castora, oltre ai beni materiali, aveva portato in casa Lambertini il corredo inestimabile delle più elette virtù cristiane, e diventò presto un modello di sposa e di madre cristiana.
Fin dal suo primo apparire alla vita Imelda respirò una fede cristiana viva e profonda e, sicuramente, rimase contagiata dalla pietà della madre poiché fin da piccola incominciò a manifestare grande interesse per le cose di Dio. Si narra che ascoltava attentamente tutto ciò che aveva attinenza con la religione, in particolare la recita dei salmi, e che preferiva le storie sacre e i racconti delle vite dei santi a qualunque fiaba. Si dilettava ad adornare un angolo tranquillo della casa con fiori e pitture sacre.

Così Imelda imparò a nutrire il gusto di “piacere al Signore” e a tenersi lontana dalle vanità, infatti, da bambina, avvertì il desiderio di offrire tutta se stessa al Signore e, poi, all’età di nove anni, giovanissima, come era consuetudine in quel tempo,scelse di entrare nel Monastero domenicano di Santa Maria Maddalena  in Valdipietra. Il Monastero, scelto anche grazie alla vicinanza della sua famiglia all’Ordine dei Frati Predicatori, era costituito da poche monache, ma di fervida osservanza, secondo lo Spirito di San Domenico, qui Imelda si mise alla scuola dei grandi maestri della spiritualità domenicana.

Della sua vita interiore non si sa nulla purtuttavia si può dire che sicuramente Imelda fu fedele alla celebrazione della divina Liturgia diurna e notturna, culto gradito a Dio, da cui si lasciò educare per penetrare sempre più nel mistero dell’amore di Dio per l’uomo e per corrispondervi. 
È indubbio che al centro della sua solida pietà ci fu l’amore a Gesù Eucaristia, nutrito già nell’ambito della sua famiglia e della sua città. A Bologna, infatti, il culto eucaristico, pur non manifestandosi in esposizioni solenni, processioni, celebrazioni di Messe e Comunioni frequenti, cose apparse solo inseguito nella tradizione della Chiesa, era molto vivo e sentito.

I fedeli non solo versavano considerevoli somme per illuminare il Corpus Christi, ma per le provviste per le Sacre Specie destinavano anche campi a speciali coltivazioni di grano e di viti. Ricevere la Comunione Eucaristica, non era permesso in quei tempi prima di aver compiuto i 12 anni, ma l’educanda Imelda aveva un solo desiderio, che era quello di ricevere l’Ostia consacrata e ne faceva continua richiesta, sempre rifiutata.

In Imelda però il desiderio di ricevere Gesù era così grande che Gesù stesso le venne finalmente incontro e Imelda al suo primo e miracoloso incontro con l’Ostia santa, come in un’estasi d’amore, fu resa perfetta nella sua intima unione con Dio. Nel giorno della solennità dell' Ascensione il 12 maggio 1333 accadde che, dopo la S. Messa e la recita dei Salmi le Suore si ritirarono dal Coro, il Sacerdote rimase in Sacrestia come di consueto e Imelda rimase in preghiera davanti all’altare, sola. Ad un tratto apparve dall’alto un’ostia circonfusa di luce, visibile a tutti, un odore fragrante di pane si diffuse per tutto il monastero.

Accorsero le suore e il sacerdote, il quale, raccolta l’ostia in una patena, comunicò Imelda che, mentre era raccolta in fervente preghiera, passò alla vita di gloria nella comunione eterna con il suo Signore insieme al Padre, allo Spirito Santo e all’immensa schiera degli Angeli e dei Santi. Subito dopo raggiante di gioia e ancora inginocchiata, Imelda Lambertini spirò in un’estasi d’amore, non ancora dodicenne. Le sue spoglie furono racchiuse in un artistico sepolcro di marmo con un’iscrizione e si cominciò a recitare in suo onore un’antifona.

Un così grande miracolo circondò subito Imelda dell’aureola dei Santi. Le monache di Valdipietra nel 1335 posero nel martirologio del Monastero al 12 maggio la “Memoria di Imelda Lambertini. Il culto si estese subito e lo si riferì al culto eucaristico della città. Le reliquie del corpo furono custodite, inizialmente dalle monache e dalla famiglia, la quale però, dopo il pontificato di Benedetto XIV, Prospero Lambertini, poiché si andava estinguendo, ne affidò la custodia ai marchesi Malvezzi.

Verso il 1798, con il beneplacito dell’arcivescovo, le reliquie vennero trasferite e venerate nella chiesa di San Sigismondo che allora godeva del patronato dei Malvezzi stessi. Leone XII ne approvò il culto nel 1825 e, nel 1908 Pio X la indicò come protettrice dei fanciulli che per la prima volta si accostano alla Prima Comunione.

Ancora oggi le sue reliquie si trovano nella chiesa di San Sigismondo in Bologna, nel cuore della Città universitaria, quasi come un segno, come un invito particolare ai giovani a nutrirsi del “ vero pane disceso dal cielo“, a non aver paura di accogliere Cristo l’unico Salvatore del mondo, a spalancare le porte a lui, vera e unica risposta alle richieste del cuore dell’uomo .





sabato 1 febbraio 2014

2 febbraio: Presentazione di Gesù al tempio (Candelora)

Il 2 febbraio la Chiesa Cattolica festeggia la presentazione di Gesù al tempio, o purificazione della Vergine o Candelora, ma cos'è realmente questa festa?
Rileggiamo il Vangelo di San Luca 2, 21-35

[21] Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.
[22] Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, [23] come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; [24] e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.
[25] Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; [26] lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.
[27] Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, [28] lo prese tra le braccia e benedisse Dio:
[29] "Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; [30] perché i miei occhi han visto la tua salvezza, [31] preparata da te davanti a tutti i popoli, [32] luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele".
[33] Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
[34] Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione [35] perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima".

In questa festa ricordiamo appunto l'offerta che San Giuseppe e la Madonna Santissima fecero del Bambin Gesù adempiendo la Legge del Signore e la purificazione della Vergine che adempì quanto prescritto dalla Legge di Mosè, nel libro del Levitico 12, 2-4. secondo la quale una donna era da considerrarsi impura per i quaranta giorni dopo il parto (il 2 febbraio viene quaranta giorni dopo il Santo Natale). Abbiamo molto da meditare su questi avvenimenti: innanzi tutto sull' UMILTA' ed obbedienza della Santa Famiglia che rispetta queste prescrizioni divine pur essendo su un piano diverso dal nostro: che bisogno aveva la Madonna di purificarsi se non solo era rimasta vergine durante il parto ma addirittura era immune da ogni peccato fin dal suo concepimento? Logicamente verrebbe da dire nessuno, eppure si sottomette volentieri ai rituali prescritti dalla Legge, per adempiere in tutto il volere di Dio, quanta differenza con noi che spesso cerchiamo scappatoie e autogiustificazioni per non compiere il nostro dovere!
Inoltre questo stesso episodio è ricordato dalla Chiesa tra i misteri gaudiosi del Santo Rosario e tra i Sette dolori della Vergine.
E', infatti, ad un tempo motivo di grande gioia, perchè in esso si manifesta la gloria di Dio e viene riconosciuto il Messia tanto atteso dal popolo di Israele per la salvezza dell'umanità tutta e motivo di dolore per la Madonna alla quale viene profetizzata la compartecipazione alla passione di Nostro Signore per la nostra salvezza.
In questo giorno tradizionalmente vengono benedette le candele, la cui simbologia è evidente nel testo evangelico: ci ricordano che Gesù è la luce che viene nel mondo, avvolto nelle tenebre.
Le tenebre non hanno accolto la Sua luce, e molti tra il suo popolo hanno rifiutato Gesù, ma altri lo hanno accolto, ricevendo la grazia di essere fatti Figli di Dio.
Speriamo e preghiamo di essere fra questi beati che accolgono la luce di Dio e portano frutto diventando essi stessi luce del mondo!
Buona Festa a tutti





lunedì 23 dicembre 2013

Davanti al presepe

Trattenimenti spirituali davanti al presepe 

di P. Pio Bruno Lanteri
Fondatore degli Oblati di Maria Vergine
(Libero adattamento in linguaggio moderno di Spi, 2008)


Accostati con fede viva al mistero del presepe dove nasce il Figlio di Dio, venuto a salvarti. Avvicinati con fede, con fede semplice di bambino e con un amore grande per Gesù che nasce per te e fermati lì nella grotta, entra dentro la grotta di Betlemme con fede e con amore invocando l’aiuto dello Spirito Santo che ti introduca nel mistero del presepe, te lo faccia gustare intimamente e ti regali una nuova esperienza dell’amore di Gesù per te. Coraggio! Impara a trattenerti con Gesù nella grotta di Betlemme!

Dopo aver invocato nel tuo cuore la presenza dello Spirito Santo, attiva al massimo la tua fede e ravviva il tuo amore per Gesù e intrattieniti nella grotta con Lui e, per prima cosa:

Osserva

• Osserva le circostanze in cui volle nascere Gesù:

- con la Mamma per strada, in viaggio, senza quelle comodità che anche la povera gente ha nella propria
casa…

- col freddo e in piena notte…

- accolto da una grotta perché nessuno volle che nascesse nella propria casa…

• Osserva la grotta che fungeva da stalla: osserva il luogo, accostati alle pareti di quella grotta che il Re dei Re si scelse come suo palazzo… osserva la mangiatoia… senti l’odore del fieno… il lezzo degli animali…

Fermati a baciare la grotta… e rifletti come Lui, il Figlio di Dio, abbia voluto scegliere per sé tutto ciò che c’era di più povero, umile, semplice e confronta quanto ha scelto Lui con quanto scegli tu ogni giorno per te…

• Osserva con affetto, con tanto affetto e amore le persone che sono nella grotta:

- C’è Gesù, guardaLo come si lascia avvolgere in fasce dalla Mamma e come si lascia deporre nella mangiatoia… Che grande mistero d’amore infinito!

“Un corpo mi hai dato… e allora ho detto: Ecco io vengo a fare la tua volon-tà” “Il Padre ha tanto amato gli uomini da dare il suo Figlio… da consegnare il suo Figlio”… Ecco, Maria è il tramite di questa consegna: in quel Bambino adagiato sulla mangiatoia c’è tutto l’amore del Padre per l’umanità, non poteva avere amore più grande di questo: regalarci suo Figlio…Fermiamoci a guardare Gesù Bambino mentre viene adagiato da Maria sulla mangiatoia avvolto in fasce…fasciamo anche noi Gesù insieme a Maria…, avvolgiamoLo nel nostro amore e deponiamoLo sulla mangiatoia…

A Betlemme tutto parla già del Cenacolo: Lui è il Pane vivo disceso dal cielo, nasce a Betlemme - “la casa del pane” - e viene deposto su una mangiatoia: è il primo ciborio, il primo ostensorio, la prima pisside dove viene deposto Gesù Eucaristia… A Betlemme tutto già parla di Golgota: L’estrema povertà…, il rifiuto di accoglierLo…, le fasce! Due volte Maria fascerà suo Figlio: a Betlem-me, prima di deporLo sulla mangiatoia e sul Golgota, prima di deporLo nel se-polcro! Quel corpicino che ora contempliamo sorridente fra non molto lo vedremo martoriato e torturato, sputacchiato, vilipeso e incoronato di spine, crocifisso e morto… e tutto questo per te!

- C’è Maria…, guardaLa mentre Lo guarda, mentre Lo accarezza, mentre Lo stringe a sé e Lo bacia… guardala mentre Gli dà il latte…guardala mentre Lo fascia e Lo depone nella mangiatoia… fermati a guardarLa con amore, guardaLa mentre Lo guarda lì nella mangiatoia con le braccine protese desideroso di essere preso in braccio da tutti…

- C’è Giuseppe… guardalo mentre Lo guarda… guarda il falegname di Nazareth che con le sue mani callose prende in braccio il Figlio di Dio che è diventato anche suo…guardalo mentre guarda Maria e il Bambino… lui, povero uomo, dovrà difendere e custodire il Figlio di Dio e la sua Mamma…

- Ci sono gli Angeli tutti, dove c’è il Re c’è sempre la sua corte… guardali come Lo adorano… come Lo amano… come Lo servono…come si deliziano di guardare il loro grande Dio che si è fatto piccolo piccolo… osserva il loro stupore… la loro gioia… il loro amore…

- ci sono le Tre Divine Persone, particolarmente abitano nel cuoricino di quel Bambinello…c’è il Padre: il Padre è sempre con Lui…il Padre è in Lui e Lui è nel Padre…c’è il Figlio, il Verbo Splendore del Padre, è lì con tutta la pienezza della sua divinità, quel corpicino è il suo corpo: si è incarnato per te… dato che in quanto Dio non poteva morire, ha voluto assumere la tua stessa natura umana per poter morire per te… perché tu capissi fino a che punto sei amato da Dio, ha voluto spogliarsi di tutto ciò che aveva per te, si è spogliato della sua divinità e ha fatto scambio con la tua umanità: si è preso la tua umanità e ti ha regalato la sua divinità: mirabile scambio! Follia d’amore di Dio per te!…C’è lo Spirito Santo… è Lui che ha reso possibile lo scambio…è Lui che invita allo scambio!

Fermati a riflettere: che figura fai tu lì in mezzo a tutti questi personaggi?

Cerca di non essere una presenza stonata… adeguati con sentimenti di umiltà, di profonda adorazione del mistero, di fede e di amore grande per Gesù che a te protende le sue mani per essere preso in braccio…

E ora fermati… fermati e…
Ascolta

Ascolta attentamente quel che si dice nella stalla: tutti parlano!

- Parlano Maria e Giuseppe: prova a pensare quali sentimenti Maria e Giuseppe manifestano a Gesù, al Padre del Cielo, allo Spirito Santo… fermati e ascolta quello che dicono a te……

- Parlano gli Angeli: parlano a Gesù e si presentano a Lui facendo a gara per manifestarGli lode, riverente amore, servizio… parlano a Maria, la loro Regina e La venerano… parlano a Giuseppe e si congratulano con lui perché il Padre del Cielo l’ha scelto per affidargli il suo unico Figlio… parlano alla SSma Trinità e la ringraziano da parte nostra per l’amore che ci porta… Parlano a noi… e vengono i Cherubini a manifestarci le perfezioni e le grandezze della divinità di Gesù, e ci insegnano a sprofondarci nel nostro nulla, ad ammirarLo, ad adorarLo… vengono i Serafini e ci scoprono gli abissi di bontà in Gesù, gli eccessi di amore verso di noi, e ci suggeriscono di liquefarci in amore per Lui, di disfarci, di consumarci in riconoscenza per tanto amore… Vengono i Troni, le Dominazioni, le Virtù, i Principati, le Potestà e ci avvertono che Egli è figlio di un gran Re che verrà a giudicare i vivi ed i morti, che dobbiamo amarLo, rispettarLo, e donarGli la nostra vita…Vengono gli arcangeli e gli angeli, e ci invitano ad ubbidire a Gesù con gioia, prontezza e fedeltà…

- Parlano le Divine Persone: Parla l'eterno Padre a suo Figlio e si compiace in Lui come della sua perfetta immagine, Lo ama infinitamente e come se stesso, e Gli dice: Figlio mio, Io oggi ti ho generato!… Parla l'eterno Padre a Maria e di Lei si compiace fra tutte le Sue creature, l'ama come Sua Figlia… Parla a Giuseppe, Lo costituisce Suo vicario, Gli consegna in custodia il Figlio e la Madre… Parla ai Suoi angeli e si compiace nel vederli adorare Gesù per Dio, venerare Maria per Sua Madre e loro Regina, e nel vederli solleciti cooperatori di Gesù per la grande opera della redenzione del genere umano… Parla l'eterno Padre a te, e ti dice che Egli è il Suo Figlio primogenito uguale a se stesso, che te Lo dona, e te Lo sacrifica per riscattarti dalla morte, dal demonio, dall'inferno, e ti invita ad ascoltarLo e imitarLo…

- Parla lo Spirito Santo e si compiace con Gesù della grande opera del Suo amore; si compiace con Maria Sua sposa; si compiace con Giuseppe degno sposo di Maria e custode di Gesù; si compiace cogli angeli che concorrono con Lui e con Gesù per salvare il genere umano. Parla a te e vorrebbe impossessarsi del tuo cuore per presentarlo a Gesù.…

- Parla Gesù e parla all'eterno Padre, Lo adora, si offre vittima per te e si sottomette ad ogni Suo divino volere, e Gli dice che sul libro è scritto che deve fare il Suo volere… Parla allo Spirito Santo e Gli manifesta l'amore infinito con cui Gli corrisponde, e si prepara a consumarsi per accendere il fuoco del suo divino amore in tutti i cuori… Parla a Maria e la riconosce per Mamma, Le manifesta il Suo cuore affezionato ed ubbidiente… Parla a Giuseppe, Lo ama e si sottomette alla Sua custodia… Parla finalmente a te, ossia parla per Lui la figura di bambino che prese, parlano le Sue lacrime, i Suoi sguardi che partono dal cuore, parla la stalla, la mangiatoia, parlano le fasce, la paglia, tutto chiede a te amore e corrispondenza.

Ascolta in ginocchio ciò che ti dice… rispondi con il tuo amore e il tuo affetto, pentiti amaramente di non aver avuto finora una grande attenzione verso questo mistero d’amore… piangi la tua freddezza… la tua ingratitudine verso Gesù e verso tanto amore… e chiedi la grazia di amarLo sul serio e di più, sempre e sopra ogni cosa… 

E infine…

Ringrazia e chiedi grazie per tutti

Ringrazia tutti quelli che hai incontrato nella grotta:.

- L'eterno Padre per averti dato suo Figlio, e con Lui ogni bene. Lo Spirito Santo per aver cooperato a un sì grande mistero d'amore… Il Verbo divino per essersi tanto abbassato per te, per liberarti dal peccato, dal demonio, dalla morte eterna.

- La Beatissima Vergine Maria per aver accettato di essere Madre di Dio e di avere partorito il tuo Fratello primogenito, ed essere divenuta per questo anche tua Madre…

San Giuseppe per aver servito e accudito Gesù Bambino nella nascita e in tutta la sua infanzia, come pure Maria sua diletta Sposa.…

- Gli angeli perché vennero a far onore a Gesù, e supplirono con il loro amore il non amore degli uomini… perché cantarono il Gloria e condussero i pastori alla capanna.


Avvicinati più da vicino al presepe e chiedi a Gesù per intercessione di Maria grazie per tutti: per te e per tutti la remissione dei peccati, un continuo avanzamento nella virtù e nella santità. EsponiGli tutte le necessità spirituali e materiali dell’umanità, specialmente quella più afflitta dalla miseria, dalla guerra, dalla sofferenza…chiedi grazie per i tuoi parenti… per i tuoi amici…per le loro necessità spirituali e materiali… per la Chiesa… per la conversione dei poveri peccatori… per l’unità di tutti i cristiani… per gli ebrei… per i musulmani… per i pagani del nostro tempo… perché tutti Lo riconoscano come loro Dio, Re e Signore…perché si moltiplichino i grandi Santi… perché conceda ai Suoi ministri grande amore e grande zelo per portare a Gesù molte anime…chiedi a Gesù di attirare a sé tanti giovani…chiedi grazie per le anime sante del Purgatorio, specialmente i tuoi parenti e amici defunti, perché il bambino Gesù li introduca tutti in Paradiso… chiedi grandi grazie per tutti e non lasciare il presepe senza portarti via con te, nella mente e nel cuore, Gesù!



Compendio

I. Osservare le circostanze in cui nacque Gesù.

II. Osservare la stalla e tutto ciò che vi è preparato per Gesù.

III. Rimirare con affetto le persone che vi si trovano.

IV. Ascoltare attentamente quel che si dice da tutti.

V. Ringraziare tutti quei personaggi che abbiamo ritrovato.

VI. Chiedere grazie al Bambino Gesù.

VII. OffrirGli le nostre buone risoluzioni