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giovedì 14 agosto 2014

Qualche parola sull'Assunzione tratta dall'omelia di Benedetto XVI del 15 agosto del 2012.



Per capire l’Assunzione dobbiamo guardare alla Pasqua, il grande Mistero della nostra Salvezza, che segna il passaggio di Gesù alla gloria del Padre attraverso la passione, la morte e la risurrezione. Maria, che ha generato il Figlio di Dio nella carne, è la creatura più inserita in questo mistero, redenta fin dal primo istante della sua vita, e associata in modo del tutto particolare alla passione e alla gloria del suo Figlio. L’Assunzione al Cielo di Maria è pertanto il mistero della Pasqua di Cristo pienamente realizzato in Lei. Ella è intimamente unita al suo Figlio risorto, vincitore del peccato e della morte, pienamente conformata a Lui. Ma l’Assunzione è una realtà che tocca anche noi, perché ci indica in modo luminoso il nostro destino, quello dell’umanità e della storia. In Maria, infatti, contempliamo quella realtà di gloria a cui è chiamato ciascuno di noi e tutta la Chiesa.

Vale la pena leggere il brano per intero a questo link
Angelus S.Maria Assunta 2012 Vatican.va

domenica 11 maggio 2014

La storia della Beata Imelda Lambertini da colorare




A questo link è possibile scaricare Un grande incontro con Gesù: un bel libretto da colorare curato delle domenicane imeldine di Bologna





PREGHIERA ALLA BEATA IMELDA

O Beata Imelda, cara protettrice dei fanciulli, guarda con tenerezza noi piccoli amici di Gesù, fa che nel primo incontro con Lui abbiamo lo stesso ardente amore che avevi tu. 

Tu che hai attirato Gesù con la purezza della tua anima e l'ardore dei tuoi desideri, dacci la tua semplicità, la tua innocenza, la tua ubbidienza e il fervore della tua preghiera. 

Presentaci tu a Gesù, rivestici delle tue virtù, così saremo cari al suo cuore e potremo godere le sue predilezioni divine. 

O Gesù, che dal Cielo verrai nel nostro cuore, scendi con il tuo Cielo nella nostra anima, cresci in noi, conservaci piccoli per poter accogliere e comprendere le meraviglie del Regno dei Cieli che Tu sei venuto a portare sulla terra. 

Gesù, prendici per mano, portaci da Maria per ricevere la sua dolce carezza
materna, Lei ci renderà attenti alle insidie del demonio, e ci guiderà sulla strada del bene, la sola che conduce al bel Paradiso; là sarà festa per sempre e saremo con Te e la tua Mamma nella gioia senza fine. Amen 





Beata Imelda Lambertini. Una grande piccola santa

I

Il 12 maggio la Chiesa ricorda una grande santa. Un'anima grande che nel nostro mondo è anche un importante segno di contraddizione
E' solo una bambina, morta a 13 anni e vissuta tra la casa paterna e il convento, cosa avrà mai fatto di così straordinario per essere elevata agli onori degli altari?
Com'è possibile che così piccola abbia meritato che Leone XII ne autorizzasse il culto e addirittura un papa come San Pio X l'abbia proclamata patrona e protettrice di coloro che ricevono la Prima Comunione?

La risposta è semplice: ha tanto amato Gesù.
Tutto qui quello che ha fatto, una cosa alla portata di tutti ma che,se ci pensiamo bene, non è davvero cosa da poco!

La Beata Imelda ricordi anche a noi che una vita apparentemente insignificante agli occhi del mondo, è eccezionale agli occhi di Dio. Non è importante fare cose grandi, stiamo in pace dove il Signore ci chiama giorno per giorno!

Vi lascio una sintesi della sua vita che ho preso qui



Beata Imelda Lambertini



Imelda nacque a Bologna in una delle famiglie più illustre della città, quella dei Lambertini. 
Il padre Egano fu capo del casato e cavaliere, aumentò notevolmente il censo della famiglia agli inizi del Trecento avendo ricevuto il titolo di conte. 
Soprattutto “con l’integrità della vita, con la gravità del senno e con la prudente e onesta destrezza nel maneggio degli affari pubblici” Egano esercitò una grande influenza morale sui cittadini tanto che, in quei tempi molto difficili, fu chiamato a ricoprire cariche delicate anche in altre città.

Quando nel 1321, un periodo burrascoso per la vita civile della città e per la Famiglia Galluzzi, Imelda venne alla luce Egano era Podestà a Città di Castello ed era già passato a seconde nozze (infatti nel 1315 aveva perduto la prima moglie Misina Guastavillani da cui aveva avuto un figlio) con Castora dei Galluzzi, anche lei di famiglia nobile e famosa per molti suoi membri illustri per santità e dottrina. Castora, oltre ai beni materiali, aveva portato in casa Lambertini il corredo inestimabile delle più elette virtù cristiane, e diventò presto un modello di sposa e di madre cristiana.
Fin dal suo primo apparire alla vita Imelda respirò una fede cristiana viva e profonda e, sicuramente, rimase contagiata dalla pietà della madre poiché fin da piccola incominciò a manifestare grande interesse per le cose di Dio. Si narra che ascoltava attentamente tutto ciò che aveva attinenza con la religione, in particolare la recita dei salmi, e che preferiva le storie sacre e i racconti delle vite dei santi a qualunque fiaba. Si dilettava ad adornare un angolo tranquillo della casa con fiori e pitture sacre.

Così Imelda imparò a nutrire il gusto di “piacere al Signore” e a tenersi lontana dalle vanità, infatti, da bambina, avvertì il desiderio di offrire tutta se stessa al Signore e, poi, all’età di nove anni, giovanissima, come era consuetudine in quel tempo,scelse di entrare nel Monastero domenicano di Santa Maria Maddalena  in Valdipietra. Il Monastero, scelto anche grazie alla vicinanza della sua famiglia all’Ordine dei Frati Predicatori, era costituito da poche monache, ma di fervida osservanza, secondo lo Spirito di San Domenico, qui Imelda si mise alla scuola dei grandi maestri della spiritualità domenicana.

Della sua vita interiore non si sa nulla purtuttavia si può dire che sicuramente Imelda fu fedele alla celebrazione della divina Liturgia diurna e notturna, culto gradito a Dio, da cui si lasciò educare per penetrare sempre più nel mistero dell’amore di Dio per l’uomo e per corrispondervi. 
È indubbio che al centro della sua solida pietà ci fu l’amore a Gesù Eucaristia, nutrito già nell’ambito della sua famiglia e della sua città. A Bologna, infatti, il culto eucaristico, pur non manifestandosi in esposizioni solenni, processioni, celebrazioni di Messe e Comunioni frequenti, cose apparse solo inseguito nella tradizione della Chiesa, era molto vivo e sentito.

I fedeli non solo versavano considerevoli somme per illuminare il Corpus Christi, ma per le provviste per le Sacre Specie destinavano anche campi a speciali coltivazioni di grano e di viti. Ricevere la Comunione Eucaristica, non era permesso in quei tempi prima di aver compiuto i 12 anni, ma l’educanda Imelda aveva un solo desiderio, che era quello di ricevere l’Ostia consacrata e ne faceva continua richiesta, sempre rifiutata.

In Imelda però il desiderio di ricevere Gesù era così grande che Gesù stesso le venne finalmente incontro e Imelda al suo primo e miracoloso incontro con l’Ostia santa, come in un’estasi d’amore, fu resa perfetta nella sua intima unione con Dio. Nel giorno della solennità dell' Ascensione il 12 maggio 1333 accadde che, dopo la S. Messa e la recita dei Salmi le Suore si ritirarono dal Coro, il Sacerdote rimase in Sacrestia come di consueto e Imelda rimase in preghiera davanti all’altare, sola. Ad un tratto apparve dall’alto un’ostia circonfusa di luce, visibile a tutti, un odore fragrante di pane si diffuse per tutto il monastero.

Accorsero le suore e il sacerdote, il quale, raccolta l’ostia in una patena, comunicò Imelda che, mentre era raccolta in fervente preghiera, passò alla vita di gloria nella comunione eterna con il suo Signore insieme al Padre, allo Spirito Santo e all’immensa schiera degli Angeli e dei Santi. Subito dopo raggiante di gioia e ancora inginocchiata, Imelda Lambertini spirò in un’estasi d’amore, non ancora dodicenne. Le sue spoglie furono racchiuse in un artistico sepolcro di marmo con un’iscrizione e si cominciò a recitare in suo onore un’antifona.

Un così grande miracolo circondò subito Imelda dell’aureola dei Santi. Le monache di Valdipietra nel 1335 posero nel martirologio del Monastero al 12 maggio la “Memoria di Imelda Lambertini. Il culto si estese subito e lo si riferì al culto eucaristico della città. Le reliquie del corpo furono custodite, inizialmente dalle monache e dalla famiglia, la quale però, dopo il pontificato di Benedetto XIV, Prospero Lambertini, poiché si andava estinguendo, ne affidò la custodia ai marchesi Malvezzi.

Verso il 1798, con il beneplacito dell’arcivescovo, le reliquie vennero trasferite e venerate nella chiesa di San Sigismondo che allora godeva del patronato dei Malvezzi stessi. Leone XII ne approvò il culto nel 1825 e, nel 1908 Pio X la indicò come protettrice dei fanciulli che per la prima volta si accostano alla Prima Comunione.

Ancora oggi le sue reliquie si trovano nella chiesa di San Sigismondo in Bologna, nel cuore della Città universitaria, quasi come un segno, come un invito particolare ai giovani a nutrirsi del “ vero pane disceso dal cielo“, a non aver paura di accogliere Cristo l’unico Salvatore del mondo, a spalancare le porte a lui, vera e unica risposta alle richieste del cuore dell’uomo .





sabato 1 febbraio 2014

2 febbraio: Presentazione di Gesù al tempio (Candelora)

Il 2 febbraio la Chiesa Cattolica festeggia la presentazione di Gesù al tempio, o purificazione della Vergine o Candelora, ma cos'è realmente questa festa?
Rileggiamo il Vangelo di San Luca 2, 21-35

[21] Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.
[22] Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, [23] come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; [24] e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.
[25] Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; [26] lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.
[27] Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, [28] lo prese tra le braccia e benedisse Dio:
[29] "Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; [30] perché i miei occhi han visto la tua salvezza, [31] preparata da te davanti a tutti i popoli, [32] luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele".
[33] Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
[34] Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione [35] perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima".

In questa festa ricordiamo appunto l'offerta che San Giuseppe e la Madonna Santissima fecero del Bambin Gesù adempiendo la Legge del Signore e la purificazione della Vergine che adempì quanto prescritto dalla Legge di Mosè, nel libro del Levitico 12, 2-4. secondo la quale una donna era da considerrarsi impura per i quaranta giorni dopo il parto (il 2 febbraio viene quaranta giorni dopo il Santo Natale). Abbiamo molto da meditare su questi avvenimenti: innanzi tutto sull' UMILTA' ed obbedienza della Santa Famiglia che rispetta queste prescrizioni divine pur essendo su un piano diverso dal nostro: che bisogno aveva la Madonna di purificarsi se non solo era rimasta vergine durante il parto ma addirittura era immune da ogni peccato fin dal suo concepimento? Logicamente verrebbe da dire nessuno, eppure si sottomette volentieri ai rituali prescritti dalla Legge, per adempiere in tutto il volere di Dio, quanta differenza con noi che spesso cerchiamo scappatoie e autogiustificazioni per non compiere il nostro dovere!
Inoltre questo stesso episodio è ricordato dalla Chiesa tra i misteri gaudiosi del Santo Rosario e tra i Sette dolori della Vergine.
E', infatti, ad un tempo motivo di grande gioia, perchè in esso si manifesta la gloria di Dio e viene riconosciuto il Messia tanto atteso dal popolo di Israele per la salvezza dell'umanità tutta e motivo di dolore per la Madonna alla quale viene profetizzata la compartecipazione alla passione di Nostro Signore per la nostra salvezza.
In questo giorno tradizionalmente vengono benedette le candele, la cui simbologia è evidente nel testo evangelico: ci ricordano che Gesù è la luce che viene nel mondo, avvolto nelle tenebre.
Le tenebre non hanno accolto la Sua luce, e molti tra il suo popolo hanno rifiutato Gesù, ma altri lo hanno accolto, ricevendo la grazia di essere fatti Figli di Dio.
Speriamo e preghiamo di essere fra questi beati che accolgono la luce di Dio e portano frutto diventando essi stessi luce del mondo!
Buona Festa a tutti





venerdì 13 dicembre 2013

La storia di Santa Lucia



Santa Lucia nasce a Siracusa tra il 280 e il 290 d.C. in una famiglia nobile e ricca è tra le più importanti della città. La madre si chiama Eutichia (in greco, Fortunata).
Da bambina rimane orfana di padre e questo evento obbliga la sua mamma Eutichia ad occuparsi da sola della sua educazione, oltre a dover professare la propria fede cristiana di nascosto per sfuggire alle persecuzioni. Secondo l'uso dell'epoca, Lucia viene promessa in sposa ad un giovane nobile ma la sua vita famigliare è turbata dalla malattia della madre che soffre di ripetute emorragie per le quali i medici non vedono possibilità di guarigione.
Per chiedere la grazia, Lucia convince la sua mamma a recarsi in pellegrinaggio a Catania presso la tomba di S. Agata,  in occasione dell’anniversario del suo martirio qui, durante la celebrazione della Santa Messa Lucia e la madre ascoltano proprio il brano del Vangelo che racconta dell’emorroissa guarita  toccando il lembo della veste di Gesù. Dopo la Messa, Lucia, mentre prega sul sepolcro di Sant'Agata, si  addormenta e in sogno le appare la santa che  le promette la guarigione della madre e le profetizza la sua santità.
Appena si sveglia, Lucia può verificare il miracolo: la sua mamma è guarita come promesso da Sant'Agata e Lucia, che già da tempo aveva deciso di consacrarsi a Dio, confermata nei sui propositi da questo avvenimento prodigioso comunica alla madre la volontà di non sposarsi ma di dedicarsi al servizio del Signore aiutando i poveri e i bisognosi della città di Siracusa. La madre, dopo qualche resistenza, la aiuterà nel distribuire tutte le loro ricchezze.
Quando il giovane fidanzato di Lucia viene a sapere che Lucia ha scelto la verginità per il Regno dei cieli, preso dall’ira, la denuncia come cristiana e la fa arrestare per la sua fede.
Durante il processo, il governatore di Siracusa cerca di convincere Lucia a rinnegare la sua fede e a compiere sacrifici in onore degli dei romani, dicendole che così avrebbe salvato la sua vita terrena, ma lei non cede. Alterato dalle sue risposte, ordina che sia portata in un “luogo infame, dove sarai costretta al disonore”, ma quando i soldati tentano di spostarla, Lucia miracolosamente diventa irremovibile.
Il governatore pensa che Lucia sia una strega per questo ordina che sia cosparsa di urina (era il rimedio usato dai pagani per annullare magie e sortilegi) e di riprovare a muoverla usando dei buoi. Ma gli animali non riescono a spostarla.
A questo punto, inferocito, ordina che sia bruciata. Lucia viene cosparsa di pece e olio, il suo corpo viene avvolto dalle fiamme, ma non brucia. Nonostante tutti questi segni del cielo, il governatore non si converte, anzi si ostina sempre di più nel suo feroce odio e desiderio di sangue, vedendo che Lucia, nonostante il fuoco avvolga il suo corpo, sorride e mantiene la calma, ordina ad un soldato di decapitarla con la spada. 
Il 13 dicembre del 304, Lucia muore da martire e diviene una delle sante più amate e venerate della cristianità.
Viene raffigurata con in mano un piattino contenente degli occhi perchè si racconta che le furono strappati gli occhi dalle orbite tra le torture che le inflissero prima di ucciderla, ma questa leggenda è considerata ora priva di fondamento storico. Tuttavia, Santa Lucia è considerata patrona della vista e questo non sembra dispiacerle affatto, dato che nei secoli alla sua intercessione sono attribuiti innumerevoli miracoli e grazie di guarigione.


 

venerdì 29 novembre 2013

29 novembre: prepariamoci alla festa dell'Immacolata

 Quella dell'8 dicembre è una delle feste più amate, complice l'avvicinarsi del Natale, molte famiglie approfittano di questo giorno di vacanza per riunirsi e passare insieme del tempo di qualità, magari addobbando l'albero di Natale.
Sul significato di questa festa aleggia a volte un po' di confusione, ecco una semplice spiegazione per presentarla ai bambini



Immacolata Concezione: cosa vuol dire?

Immacolata Concezione  significa che la Madonna è senza peccato, cioè immacolata, fin dal momento del suo concepimento, da quando era nella pancia della sua mamma, Sant'Anna.
Questo perchè Dio la ha preparata in modo speciale per essere la mamma di suo figlio Gesù ed ha voluto che lei fosse l'unica tra tutte le creature a non esserre nemmeno sfiorata dal peccato.
Non solo quindi la Madonna non ha mai compiuto peccati nè mortali nè veniali sulla terra ma non ha nemmeno mai avuto quella macchia del peccato originale che viene lavata a tutti noi cristiani con il Battesimo.


Perchè si festeggia l'8 dicembre?

Perchè l'8 dicembre 1854 papa Pio IX ha solennemente proclamato dogma l'Immacolata Concezione, ha cioè dichiarato che la Madonna non è mai stata sfiorata dal peccato e che questo fatto deve essere creduto e considerato parte importante della fede cattolica.
"Dogma" infatti è la parola che definisce una verità di fede da ritenere per certa e indubitabile, non è un'opinione o un'idea che qualcuno può avere ma qualcosa di importante al pari degli articoli del credo e condiviso da tutta la Chiesa
L'8 dicembre è anche all'inizio del cammino di Avvento, e mentre ci prepariamo alla nascita di Gesù, ci viene naturale pensare alla sua mamma così buona e speciale.


L'Immacolata Concezione e le apparizioni della Madonna

La Madonna, anche dopo essere ritornata in Paradiso ha voluto manifestare il suo amore per noi tornando qualche volta sulla terra per dirci tante cose importanti, in due di queste occasioni lei stessa ha detto di essere stata concepita senza peccato originale:
  •  nel 1830, Maria si è mostrata a Parigi a Santa Caterina Labouré per chiederle di fare coniare una medaglia, oggi molto diffusa e conosciuta come "Medaglia Miracolosa", su di essa chiese di scrivere questa preghiera "O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi"
  • nel 1858, Maria è apparsa a Lourdes a Santa Bernadette e si è presentata dicendole "io sono l'Immacolata Concezione". Bernadette, che non sapeva leggere e scrivere, non capì il significato di questa espressione così difficile, ma si sforzò di impararla a memoria e riferila al suo parroco, così lui credette che era davvero la Madonna ad apparire nella grotta di Lourdes!